Lisbona è la città di Fernando Pessoa e dei suoi eteronimi, del fado, del Tago, degli azulejos…
Per molti poi Lisbona è anche la città del baccalà, vero e proprio simbolo gastronomico nazionale, delle sardine, delle famose pasteis de nata (anche note come pasteis de Belém).
Gli stretti vicoli dell’antico quartiere dell’Alfama e le eleganti strade di epoca pombalina della Baixa pullulano di tascas (piccole osterie che offrono soprattutto cucina di pesce), pasticcerie e casas do chá (sale da tè). Ma contrariamente al resto del Paese, dove è difficile trovare locali che propongano una cucina diversa da quella tradizionale, a Lisbona si trova un piccolo gruppo di chef che insieme costituiscono l’avanguardia della cucina portoghese.
Gli stretti vicoli dell’antico quartiere dell’Alfama e le eleganti strade di epoca pombalina della Baixa pullulano di tascas (piccole osterie che offrono soprattutto cucina di pesce), pasticcerie e casas do chá (sale da tè). Ma contrariamente al resto del Paese, dove è difficile trovare locali che propongano una cucina diversa da quella tradizionale, a Lisbona si trova un piccolo gruppo di chef che insieme costituiscono l’avanguardia della cucina portoghese.
Henrique Sá Pessoa, Vitor Sobral, José Avillez, Ljubomir Stanisic, Luís Baena, Felipe Rodrigues sono alcuni dei nomi che in questi anni stanno trasformando la capitale portoghese in una meta gourmet da non perdere.
Ljubomir Stanisic (insieme a Simon Lindow) gestisce 100 Maneiras, un piccolo e moderno ristorante del Bairro Alto, alle spalle del Miradouro de São Pedro de Alcântara, in una zona affollata di birrerie e locali notturni. Si suona il campanello e ci si addentra in un’atmosfera allegra e conviviale, dove molti clienti sono stranieri e lo staff è un melange portoghese, europeo, americano.
Il menu è fisso, ma in caso di necessità non avrete problemi a cambiare qualche piatto. Il nostro menu: zuppa di melone con bon bon di foie gras, capesante marinate con olio di noci purè di sedano e vinaigrette al tartufo, vermicelli al nero di seppia con seppioline, tartare di salmone con crema di fiori di sambuco pesto di sesamo e ananas, tagliata di manzo con fagioli neri torta di riso e cavolo brasiliano, e per chiudere gelato di queijo de serra con cotognata e spuma di banana e falso cheesecake di pesca. Un percorso davvero divertente e gustoso, a prezzi tanto bassi da essere commoventi (40 euro).
Il menu è fisso, ma in caso di necessità non avrete problemi a cambiare qualche piatto. Il nostro menu: zuppa di melone con bon bon di foie gras, capesante marinate con olio di noci purè di sedano e vinaigrette al tartufo, vermicelli al nero di seppia con seppioline, tartare di salmone con crema di fiori di sambuco pesto di sesamo e ananas, tagliata di manzo con fagioli neri torta di riso e cavolo brasiliano, e per chiudere gelato di queijo de serra con cotognata e spuma di banana e falso cheesecake di pesca. Un percorso davvero divertente e gustoso, a prezzi tanto bassi da essere commoventi (40 euro).
Nel quartiere Santos, a poca distanza dalla Piazza del Municipio, sorge invece Alma, il ristorante di Henique Sá Pessoa, chef molto famoso in Portogallo per la sua partecipazione a uno show televisivo. Rispetto a 100 Maneiras l’ambiente è più elegante, ma l’atmosfera resta molto piacevole. La cucina è una moderna (e alleggerita) interpretazione delle materie prime e delle ricette portoghesi. Fra i piatti più interessanti assaggiati ricordo il filetto di orata con crema di finocchi e pomodori, il polpo grigliato con patate dolci, coulis di cipolla e peperoncini e il maialino da latte confit con puré di patate dolci, bietole e arancia marinata.
Decisamente meno interessante la nostra esperienza da Eleven (considerato da molte guide come uno dei migliori ristoranti della città), un Relais & Chateaux che propone una cucina di stampo (inutilmente) francese a prezzi adeguati allo standard d’Oltralpe.
Come potete leggere in questo interessante articolo del New York Times, ci sono altre visite da mettere in agenda a Lisbona: Largo, Manifesto, SeaMe… Lisbona sembra proprio diventata una capitale gourmet, tutta da seguire nelle sue evoluzioni gastronomiche.
Scritto da Erica Battellani
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